Matrimonio Medievale

Vita e costumi nel Medioevo

La vita nel Medioevo non era tutta rosa e fiori. C’era molta povertà e chi stava bene economicamente erano solo i signori, mentre il resto della popolazione costituito dalla maggior parte delle persone, viveva nella miseria, in scarse condizioni igieniche e nella fame. È importante sapere queste cose perché noi che viviamo nei tempi moderni siamo affascinati da questi tempi antichi e noi spose sogniamo magari il matrimonio cavalleresco medievale, l’amore e la cortesia, ma anche tutte queste cose erano un’utopia al tempo in quanto anche tra i signori i matrimoni erano organizzati dalle famiglie e non erano fatti per amore. Era tutta un’apparenza e si soffriva nei sentimenti.

Per fortuna, le spose di oggi, possono scegliere il loro compagno, e possono rievocare questi tempi di amore e cortesia incorporandoli nel giorno del loro matrimonio per avere sia l’atmosfera romantica di allora che la vera felicità venuta dalle nostre libere scelte.

La Vita Feudale

Per sicurezza e per essere difesi, la gente nel Medioevo viveva nei grandi feudi, in piccole comunità attorno a un signore nobile, che viveva in un castello o un casato recintato circondato da cavalieri di guardia. La maggior parte delle persone viveva dentro queste mura in fattorie formando piccoli villaggi. I castelli erano isolati e ricevevano visite occasionali da venditori ambulanti, pellegrini in viaggio verso le crociate, soldati o da altri feudi.

Per mezzo di questo sistema” feudale”, il Re concedeva terreni o altri feudi ai suoi nobili più importanti, baroni, vescovi, in cambio del loro contributo che consisteva nel mandare soldati e cavalieri al suo servizio. Al livello più basso della società c’erano i contadini, chiamati anche “servi della gleba” o “villani”. Loro servivano il loro signore (feudatario, valvassore o valvassino) che aveva ricevuto un feudo dal Re, ricevendo in cambio protezione e avendo la concessione di vivere all’interno delle mura feudali. In cambio lavoravano la terra e davano i ricavati agricoli al padrone nobile.

Medieval Life Beyond the Modern Lens | Armorbelle

La Magna Charta

Nel medioevo i nobili divisero le loro terre, tra le nobiltà minori, ossia i vassalli. Molti di questi vassalli diventarono così potenti che il re aveva difficoltà a controllarli. Dal 1100, alcuni baroni avevano castelli e corti che facevano concorrenza al re, il quale si sentiva minacciato gravemente quando i nobili non erano soddisfatti dei rapporti con la Corona.

Nel 1215, un’alleanza di baroni inglesi costrinsero il re Giovanni Senzaterra (John Lackland) a firmare la Magna Carta Libertatum (il Grande Documento della Libertà), un documento scritto in latino che concedeva ai baroni inglesi il riconoscimento dei diritti feudali.

Le sconfitte militari subite da Giovanni a opera di Filippo II re di Francia, le tasse gravose e l’abuso dei privilegi reali furono all’origine dell’ennesima rivolta dei baroni contro l’autorità regia; essi redassero e inviarono al sovrano un elenco di rivendicazioni, e al suo rifiuto sciolsero il giuramento di obbedienza e mossero verso Londra, costringendo così il sovrano a scendere a patti: Giovanni Senzaterra incontrò i baroni e accettò il documento.

Nella Magna Charta per la prima volta venivano definite formalmente le relazioni tra monarchia e feudatari, codificando i diritti e i doveri della feudalità e riformando il sistema giudiziario. Molti abusi di autorità furono con essa limitati, compresa la facoltà della Corona di stabilire imposte senza il consenso della Camera dei Comuni. Il commercio fu protetto, garantendone il libero esercizio a Londra e in numerose altre città, villaggi e porti d’Inghilterra (anche per i commercianti stranieri) e con l’istituzione di un sistema di pesi e misure ufficiale.

Anche se non diede diritti alla gente comune, la Magna Carta fu il primo passo contro la monarchia assoluta in Inghilterra e la prima volta che un monarca inglese passò sotto il controllo della legge.

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La vita contadina

I contadini lavoravano la terra e producevano i beni che erano necessari al Signore e al suo casato. Questo scambio non fu mai senza disagi per i servi della gleba. Infatti venivano pesantemente tassati e dovevano rinunciare a molto di ciò che raccoglievano e quindi le loro condizioni non erano idilliache. I contadini non appartenevano a se stessi, secondo la legge medievale. I signori, in stretta collaborazione con la chiesa, assunsero il ruolo di giudici nello svolgimento delle leggi del feudo.

 

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CountryLady

Vivo in campagna con la mia famiglia, cani, galli e galline. Sono laureata in Lingue e Letterature Straniere e insegno inglese e tedesco. Sono allevatrice cinofila, amo i cani, soprattutto gli alani, che allevo. Oltre questo adoro cucinare, il cake design, i libri, le scienze umanistiche, il fai da te, il bricolage, gli hobby di carta, le miniature, la decorazione e l'arredamento della casa e tutto ciò che è creativo.

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